Recensione God Of War 3

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xBrolyModz
view post Posted on 11/12/2011, 23:15     +1   -1




In God Of War 3 troviamo Kratos esattamente dove l’avevamo lasciato. Dopo aver aperto il vaso di Pandora, ucciso Ares e subìto la rappresaglia degli Dei dell’Olimpo, lo spartano per eccellenza è pronto, grazie anche all’appoggio dei Titani, ad ultimare la sua vendetta.
I primi minuti di gioco, che rappresentano senza ombra di dubbio la miglior apertura di sempre per quel che riguarda un action game, vedono il nostro violento eroe “cavalcare” Gea nell’intento di scalare il sacro monte.
Sulle spalle del Titano -rigorosamente in tempo reale- Kratos deve affrontare i primi nemici, tra i quali Poseidone, in una delle battaglie più spettacolari del gioco.
Annientato il signore dei mari è il momento di affrontare Zeus, che si dimostra però ancora inarrivabile e spedisce il nostro muscoloso eroe negli abissi dell’Ade.
La seguente nuotata nello Stige prosciuga Kratos da molti dei poteri acquisiti, lasciandone al minimo le proverbiali barre che contraddistinguono energia e mana ed immettendo finalmente il giocatore in quella che è la vera e propria avventura.
Con l’aiuto di pochissimi alleati l’ex Dio della Guerra dovrà risalire dagli inferi all’Olimpo, superando innumerevoli insidie ed annientando senza alcuna pietà i nemici che gli si pareranno di fronte.
Sebbene l’intreccio narrativo non sia dei più articolati (anche perchè non vuole esserlo), le 8-10 ore di gioco necessarie per completare l’avventura scorrono fluenti; l’attenzione del giocatore, grazie ad un ritmo sempre incalzante, è costantemente ai massimi livelli e l’appagamento finale, sebbene si tratti di una conclusione “scontata”, è totale. VIOLENZA INAUDITADal punto di vista del gameplay God Of War 3 non si scosta minimamente dalla struttura, solidissima ed oltremodo collaudata, inaugurata con successo cinque anni fa dagli studi Santa Monica.
L’azione, costante irrinunciabile dell’esperienza, si mescolerà quindi ad una nutrita serie di momenti d’esplorazione durante i quali impegnarsi nella ricerca di reliquie particolari e nella risoluzione di interessanti puzzle ambientali.
Molto minori ma altrettanto interessanti i momenti cosiddetti “platformici”, durante i quali il nostro eroe avrà tempo di rifiatare dai combattimenti sfruttando i suoi indubbi mezzi atletici per superare ostacoli di sorta.
Il cuore del gameplay, tuttavia, è sempre il combattimento, veicolato dall’innumerevole mole di combo e dal famosissimo sistema Quick Time Event adottato per la violenta esecuzione dei nemici, la cui brutalità vede in questo terzo episodio il suo culmine, facendo sembrare a confronto i capitoli precedenti favolette per bambini.
L’aspetto più interessante di God Of War 3, quello ciò che davvero lo contraddistingue dai pur ottimi predecessori, è l’ancor più rimarcata evoluzione del gameplay nel corso dell’avventura.
Sconfiggendo questa o quella Divinità otterremo dei benefici che, pian piano, ci permetteranno di approcciare il prodotto in maniera diversa; se all’inizio, ad esempio, dovremo soggiogare un ciclope per eliminare una particolare tipologia di nemici dotati di scudo, una volta guadagnati i guanti di Cestus (già visti nella demo) potremo tranquillamente occuparcene in prima persona.
E questo non vale solamente per i combattimenti, resi estremamente vari dalla mole di armi diverse (ben quattro), dalla possibilità di cambiare “al volo” concatenando le combo e dall’ottima varietà di nemici, ma anche -e talvolta soprattutto- per le fasi esplorative.
Alcuni avversari, infatti, lasceranno in eredità equipaggiamento utile non solo all’annientamento dei nemici ma anche a superare agilmente le difficoltà di un mondo devastato dall’avanzata degli enormi Titani; ne sono un banale esempio gli stivali di Hermes, che ci permetteranno di sfidare la gravità e scalare alcuni muri percorrendone un tratto in corsa.
L’approfondimento di queste meccaniche, capace di cambiare radicalmente il gioco due o tre volte durante il suo svolgimento, non ha precluso, in ogni caso, il mantenimento delle feature più care ai fan della saga.
In primo luogo ritroveremo la possibilità di sacrificare le anime acquisite per aumentare la potenza delle armi e dell’equipaggiamento, sbloccando, per le prime, nuove e potenti combinazioni e potenziandone gli spettacolari attacchi speciali allegati.
In secondo luogo torneranno, epici più che mai, gli spettacolari Boss Fight che hanno contraddistinto la serie e che vedranno Kratos impegnato in battaglie molto articolate. A nostro modesto parere, gli scontri di God of War III resteranno nella storia del genere come assoluto punto di riferimento.
Infine, ultimo ma assolutamente non meno importante aspetto, la spettacolarità.
In God Of War 3, complici anche i mezzi tecnici della Next Gen, tutto è amplificato cento volte rispetto al passato, in un esaltante crescendo che ad ogni scena saprà frantumare la mascella del giocatore.
Banale -ma doveroso- aggiungere che il livello di sfida offerto già dalla difficoltà “Normale” è decisamente appagante e che, grazie anche ad una serie di potenti oggetti utilizzabili solo dopo il primo playtrough, l’esperienza ludica di God Of War 3 durerà molto più delle sopracitate dieci ore.
Sfatiamo, per concludere, alcune voci giunte dalla rete che volevano, per l’ultimo capitolo della saga di Kratos, anche una componente multiplayer.
Ci si riferiva, in particolare, alla modalità “Challenge Room”, sbloccabile dopo aver finito il gioco; ebbene non si tratta di un’esperienza multiplayer, tanto meno online, ma della “semplice” possibilità di affrontare alcune particolari sezioni del gioco con obiettivi più impegnativi del semplice “avanza e distruggi”.
In ogni caso, un ulteriore boost alla longevità.
 
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