Recensione Little Big Planet 2

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xBrolyModz
view post Posted on 12/12/2011, 13:07     +1   -1




Una delle prime esclusive di peso giunte sulla console casalinga targata Sony fu uno strano gioco di piattaforme con protagonisti dei divertenti pupazzetti di pezza. Un titolo sorprendentemente vasto, che oltre a delle divertenti sessioni di gioco regalava all’utenza degli strumenti semplici, ma estremamente potenti, grazie ai quali dare vita alle proprie fantasie. LittleBigPlanet fu proprio questo, un approccio diverso e moderno ai giochi di piattaforme, fino a quel momento dominati dalla maestria nel game design firmato Nintendo. Questo perché la creatività di milioni di persone in pochi anni è arrivata laddove gli stessi Media Molecule erano riusciti solo in parte, ovvero nell’offrire un’esperienza di gioco vasta, intrigante e complessa, che potesse competere, anche ludicamente, con i mostri sacri del genere.
Grazie a LittleBigPlanet 2 i ragazzi di Guildford sono riusciti nell’intento di migliorare entrambi questi aspetti, ovvero fornire un titolo completo, godibile e divertente, in grado oltretutto di espandersi all’infinito grazie ad un editor di livelli ancora più ricco e flessibile.

La storia pazza di un pupazzo di pezza
Lo smarcarsi dai canoni stabiliti dalla grande N nei suoi leggendari platform ha portato i ragazzi di Media Molecule a puntare su alcuni elementi distintivi in grado di dare a Little Big Planet 2 un suo carattere. Il primo è sicuramente rappresentato dalla trama. A spingerci tra un livello ed un altro non vi sarà solo il desiderio di salvare una docile principessa o recuperare le banane rubate, ma addirittura il nobile compito di salvare l’universo dal Negativitron, una diabolica macchina che sta aspirando via il Mondo del FaiDaTe! Come ultimo arrivato nell’Alleanza il nostro compito sarà quello di riunire le brillanti menti di questa eroica confraternita, ovvero gli unici personaggi in grado di opporsi al malvagio aspirap..ehm Negativitron!
L’incedere sarà inframmezzato da folli filmati che, tra una citazione a Star Trek, conigli salterini e depressi magnati, creeranno un affresco davvero divertente e un po’ folle di questo originale universo. Follia trasmessa anche al gameplay, dato che ogni pretesto sarà buono per trasformare LittleBigPlanet 2 in uno shooter in 2D, in un puzzle game o in una sorta di titolo cestistico da affrontare con un massimo di tre amici. Tornerà infatti la modalità multigiocatore, grazie alla quale raggiungere zone inaccessibili in solitaria, aiutarsi a superare un ostacolo o sfidarsi in una delle nuovissime prove Versus. Sfortunatamente capiterà spesso che durante queste sessioni multigiocatore si tenda a confondere i diversi personaggi, creando disordine nelle fasi più concitate, soprattutto nel caso siate a bordo di uno degli strampalati mezzi di trasporto messi a vostra disposizione, tutti simili tra loro sia nelle fattezze che nell’eventuale colore dei proiettili.
In ognuna di queste situazioni si può sempre e comunque constatare la crescita degli sviluppatori inglesi, oggi in grado di muoversi agilmente in qualsiasi frangente di gioco e sempre pronti a stupire grazie ad un intelligente uso della prospettiva e della fisica di gioco, altri due caratteristiche distintive della loro produzione. In LittleBigPlanet tali elementi creavano spesso problemi, a causa di una non perfetta calibrazione dei movimenti in profondità, o venivano poco valorizzati, per via di un level design non sempre ispirato. In LittleBigPlanet 2 possiamo constatare come la struttura di gioco sia rimasta praticamente invariata, ma una maggior cura nel progettare i diversi livelli ha consentito agli sviluppatori di limitare fortemente le sezioni nelle quali il sistema di controllo poteva portare frustrazione per un cattivo funzionamento, ovvero sfruttando la terza dimensione solo nel caso di pochi semplici puzzle o per trovare strade secondarie apparentemente irraggiungibili e non più in situazioni concitate.
La fisica di gioco è stata sfruttata nuovamente per creare nuovi divertenti situazioni: crolli di strutture, ponti da far calare, passaggi da creare per far attraversare crepacci a impacciati alleati, pasticcini sfruttati quali contrappeso. Tante sono le situazioni nelle quali la fisica influisce a rinnovare il gameplay e grazie ad aggeggi come i trampolini, il rampino o nuovi divertenti animali da cavalcare, anche la pesantezza dei movimenti dei protagonisti, che rende le fasi più puramente platform meno precise e pulite di un Donkey Kong Country Returns tanto per non fare nomi, viene brillantemente aggirata, permettendo sessioni in cui la precisione e la velocità di esecuzione sono fondamentali per superare alcuni punti. A venir incontro ai giocatori meno abili vi sarà un permissivo sistema di respawn ed un livello di difficoltà mediamente calibrato verso il basso, anche questo chiaro indicatore di come il focus di tutta la produzione non sia tanto nell’impegnare il giocatore all’estremo, con la paura che sia in grado di finire il prodotto in poche ore, ma nel dargli la possibilità di divertirsi senza troppi patemi d’animo, forte del fatto che in qualsiasi momento basterà una connessione ad internet per poter scaricare gratuitamente le centinaia di migliaia di creazioni degli utenti di LittleBigPlanet, alle quali presto si aggiungeranno le novità possibili grazie ai nuovi strumenti messi a disposizione da questo secondo capitolo. La varietà di situazioni di gioco e la quantità di nuovi oggetti messi a nostra disposizione da Media Molecule è infatti stupefacente, e non vediamo l’ora di provare con mano quello che gli utenti più abili riusciranno a creare.

Il potere nelle tue mani
La terza grande peculiarità di LittleBigPlanet 2 è infatti l’essere tanto un divertente platform/puzzle/shooter quanto un potente editor per la creazione di nuovi livelli. Se nel primo capitolo essi dovevano necessariamente condividere molte caratteristiche con il gioco di base, la maggior libertà concessa dagli sviluppatori nella modalità storia si traduce in nuove possibilità per gli utenti. La struttura dell’editor è rimasta pressoché invariata, ma come dicevamo saranno tutti i nuovi oggetti a dare maggiori possibilità a coloro che si cimenteranno nella creazione, come ad esempio i movimenti della telecamera, la possibilità di sfruttare le immagini carpite dall’EyeToy o il nuovo strumento per creare musiche. Similmente a quanto accadeva nel primo capitolo, passare dall’idea che avete in mente ai fatti richiederà molto impegno e dedizione, nonostante gli strumenti siano semplici ed intuitivi, incluso un pratico tutorial che vi spiegherà passo a passo cosa fare. Esattamente come in LittleBigPlanet la potenza dell’editor comincerà a farsi tangibile solo con il tempo e grazie ad una folta comunità di appassionati, ma i risultati conseguiti con il predecessore lasciano sicuramente ben sperare.
Diversamente da quanto supposto non è nemmeno possibile, perlomeno in questa fase, sfruttare il Playstation Move quale strumento per una maggiore flessibilità nello spostare e manipolare gli oggetti: l’utilizzo è per ora limitato a Sackboy's Prehistoric Moves, un divertente programma scaricabile dal Playstation Network.

30 livelli + 3.5 milioni di altre cose da fare!
Parlare di longevità, nel caso di LittleBigPlanet 2, rappresenta un discorso delicato. La campagna principale, suddivisa in 30 livelli dalla difficoltà piuttosto bassa, più una manciata di sfide versus, è completabile nel giro di un paio di pomeriggi al massimo, qualche ora di più nel caso vogliate chiudere al cento per cento tutti i livelli per sbloccare gli oggetti disponibili nell’editor di gioco. La possibilità di ripercorrerli in compagnia di altri tre giocatori, più la chance di scaricare centinaia di migliaia di contenuti aggiuntivi gratuiti (sembra infatti che LittleBigPlanet 2 sia completamente retrocompatibile col capitolo precedente), dovrebbero potenzialmente garantire un'infinità di ore di gameplay.
Gli anni necessari per la realizzazione di questo secondo capitolo hanno fatto sì che il prodotto Media Molecule non rappresenti più il metro di paragone tecnico per la console Sony. Ciò non significa che LittleBigPlanet 2 non sia più che piacevole da vedere, ma il lavoro svolto spicca più per la direzione artistica che per la mera mole poligonale. La varietà delle ambientazioni, la follia dei vari comprimari, gli accurati accostamenti cromatici rendono il titolo un vero spettacolo per gli occhi, che strapperà più di un sorriso, soprattutto a chi riuscirà a cogliere le tante citazioni inserite. Riferimenti più o meno espliciti che non risparmieranno anche grandi classici della musica moderna e non, che si avvicenderanno splendidamente lungo i livelli più impensabili. Ottimo anche il doppiaggio in italiano, grazie a voci simpatiche e ben contestualizzate.
 
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